Ho sempre pensato che per apprezzare questo film bisogna avere una certa sensibilità.
Fondamentalmente è una storia d’amore, per nulla scontata, scandita da ritmi lenti e da una colonna sonora fuori dalla normale.
La regista, nota per Il Giardino delle Vergini Suicide e Marie Antoinette, gira un film sentimentale raccontando un amore platonico che viene dichiarato solo tramite sguardi e parole. Poche parole.
Un amore voluto dal caso. Un amore sussurrato che nel finale riempie di emozione: un ultimo tenero abbraccio nel quale si confessano sottovoce parole che lo spettatore non saprà mai.