La mia collezione di libri di cucina
Magari vi chiedete: perché collezionare libri di cucina quando basta cliccare su Google per trovare immediatamente 27 varianti di una ricetta?
Sono assolutamente consapevole del potenziale del web, altrimenti non avrei aperto un blog, ma mi piace sfogliare i libri, scegliere cosa preparare con calma e approfondire i punti di vista di un cuoco che ha studiato un determinato abbinamento per creare un piatto delizioso.
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Uno dei miei piatti preferiti del libro è il Polpettone con salsa gravy, come quelli che si vedono nei telefilm americani anni 90.
Questo polpettone ha un ingrediente segreto a cui non avrei mai pensato, ma che lo rende molto gustoso. Il polpettone è sicuramente il piatto meno fotografabile al mondo, ma è talmente morbido che se volete assaggiarlo cliccate qui per la ricetta.
L’autore
Marc Grossman è newyorkese di nascita, ma trapiantato a Parigi dove ha aperto ben due locali biologici. Afferma che preferisce essere un newyorkese a Parigi, piuttosto che un newyorkese a New York.
In questo libro ha raccolto le ricette di cui sente la mancanza e che riflettono la sua esperienza gastronomica newyorkese, infatti ci accompagna nei tipici diners con i banconi e gli sgabelli dove si siedono gli abituè e le cameriere in divisa che passano con la caraffa in mano per il refil di caffe bollente.
Il libro
New York le ricette di culto fa parte di una collana edita da Guido Tommasi che comprende 4 libri dedicati ad una città: New York, Tokyo, Copenhagen e Istanbul.
Sfogliare le pime pagine è come fare un viaggio di solo andata per New York, infatti gli occhi si riempiono con fotografie di scorci come lo skyline di Manhattan visto dal mare, i chioschi di hot dog, la vista dall’Empire State Building e naturalmente il Ponte di Brooklyn.
Essendo la città che non dorme mai, ma veramente perché ci sono i cantieri che lavorano per strada anche di notte, si può mangiare ad ogni ora del giorno e della notte in locali alla mano o ristoranti fashion ed eleganti,
Infatti i capitoli sono suddivisi in base alle ore del giorno che scandiscono i pasti: si incomincia con il coffee break per passare al breakfast, brunch, lunch, snack, fino all’any time.
Il divisore dei capitoli de New York le ricette di culto è caratterizzato da un illustrazione in tratto nero di alcuni dettagli che si trovano nei ristoranti come per esempio la macchinetta per preparare il caffé filtro oppure un tavolo apparecchiato con la bottiglia di ketchup, sempre presente sulle tavole di diners, e l’immancabile mancia che non si può dimenticare perché giustamente si adirano parecchio.
Qua e là si trovano interessanti indicazioni dell’autore su alcuni locali da non perdere una volta arrivati a New York, infatti al fondo c’è un elenco con tutti i locali consigliati e anche una cartina, molto indicativa, di dove si trovano.
Tra gli indirizzi c’è la grastronomia ebraica Katz’s caratterizzata da un ambiente affollato e allegro con le pareti piene di fotografie e famosa per i suoi deliziosi sandwich con il pastrami e naturalmente per l’indimenticabile scena del film Harry ti presento Sally.
Le ricette
La proposta dei piatti fa capire quanto il cibo a New York sia un vero e proprio culto, infatti si nota come la varietà sia un melting pot di culture e sapori.
Gli ingredienti sono facili da reperire e il procedimento è molto chiaro e schematico perchè suddiviso in paragrafi per ogni preparazione.
All’interno si trovano ricette dalla colazione come i pancake con o senza latticello, agli hamburger succulenti fino al dolce come la mitica New York cheesecake.
Le foto dei piatti finiti sono molto naturali senza troppi artefizi di food photography, si vede naturalmente che dietro c’è molto lavoro, ma i piatti sono semplicemente presentati se fossero appena uscii dalla cucina e pronti per essere serviti al tavolo.
Al fondo c’è un indice per ingrediente e c’è anche un mini ricettario di poche pagine con le preparazioni base come marmellate, il ketchup o il famoso burro di arachidi.
Non so se a voi piaccia, ma la seconda volta che sono andata NY ero insieme ad un’amica ed essendo entrambe molto appassionate di musica non potevamo non andare ad assaggiare il famoso sandwich di Elvis Presley: pane in cassetta bianco con un valanga burro di arachidi, banana a fette e naturalmente per non farmi mancare nulla io ho anche fatto aggiungere il bacon.
Caro Elvis, ti stimo per la musica, ma non per il tuo palato prelibato.
Se vi trovaste nei paraggi e voleste assaggiarlo il locale si chiama Peanut Butter & Co ed è nel Greenwich Village.
Libri correlati
Approfitto per parlavi di altri 2 libri che ho comprato a New York.
Il primo è dedicato al cafè Serendipity 3 che si trova tra la Seconda e Terza Strada. La parola serendipity per me è molto significativa perché indica l’occasione di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata mentre se ne stava cercando un’altra. Invece il 3 sta per il numero dei fondatori.
Oltre ad essere stato set di alcuni film romantici, come One fine day o Serendipity, è un’icona della città sia per aver accolto come clienti Marylin Monroe o Andy Wharhol prima che diventasse famoso sia per i gelati serviti in coppe più grandi della mia testa.
Questo libro è uscito per la commemorazione dei 50 anni del locale e per potersi sedere è obbligatoria la prenotazione e così sono solo entrata per dare un’ochiata veloce, per comprare il libro e fare una foto ricordo. Anche la seconda volta non sono ruscita, ma non c’è due senza tre.
Il secondo libro è dedicato alla brasserie Balthazar a Soho. Il locale molto elegante in stile francese Decò dove ho assaporato una delle colazioni più buone della mia vita: french toast con sciroppo d’acero e bacon. Di fianco alla brasserie si trova una piccola boulangerie sempre gestita da loro dove sfornano un pane di segale profumatissimo che naturalmente ho acquistato infilato in valigia e portato in Italia.
4 motivi
1° quando si sfoglia il libro ci si sente immediatamente avvolti dall’atmosfera di New York
2° consigli dello chef sui locali dove poter assaggiare alcuni dei piatti
3° la suddivisione delle ricette in base all’orario dei pasti
4° New York è una delle città più belle del mondo secondo me